No English version available for this Adventure yet, sorry. Photos are here, anyway :-)
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Fra lecci magici iniziamo la discesa da Campos Bargios verso la parte bassa della Codula Orbisi.
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Ginepro
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Alla confluenza fra Rio Flumineddu e Codula Orbisi la valle si apre in questo meraviglioso spettacolo della natura, prima di tuffarsi nella profondissima Gola di Gorropu. Fortunatamente questo angolo remoto si è salvato dal massacro dei boschi sardi, perpetrato senza nessun criterio dai piemontesi nel '800.
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Lecci, rocce e... Zorro, nella Codula Orbisi.
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La roccia in questo tratto di valle assume questa incredibile conformazione a piani ondulati.
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La Codula Orbisi vicino alla foce. No, non è un'illusione ottica della foto: quell'alberello vive davvero abbarbicato su quel sasso allungando le radici in minuscole spaccature.
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Zorro si Affaccia sul Flumineddu.
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Alla foce della Codula Orbisi i piani di roccia sono davvero spettaclari.
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Dinnanzi a noi compare la Gola di Gorropu che ci aspetta poco a valle.
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Calata ad evitare un laghetto.
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Pranzo sulla cresta prima di aggirare...
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...La famosa grotta sotterranea. Ormai sappiamo come fare, lo abbiamo imparato nel [url=/trekking-supramonte/2008-05-03_10-10-51_Matteo.jpg.html]trekking del Supramonte[/url] di 2 anni fa.
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Zorro in calata dal leccio che si vede in alto.
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Riccardo guarda Fabio che fotografa Manuela. Volete vedere come è venuta la foto? Ma no...
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Si continua.
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Quello che stupisce qui è la scala delle cose: date un'occhiata a questa parete rocciosa e fatevi un'idea di quanto è grande, poi guardate gli alberi che ci sono sotto, che sono alberi grandi, e ditemi se non credevate che fosse molto più piccola.
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Allo stesso modo questi sassi qui...
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...Oppure questi: se non ci fossimo noi vicini ci credereste che sono così grandi?
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La valle è così immensa e profonda che non se ne riesce a dare un idea: le pareti superano i 200 metri di altezza.
Non riesco a capire dove diavolo si è arrampicata Manuela per fare questa foto, ma è l'unica che renda un po' il senso della valle: guardate Maurilio laggiù... -
Il sole inizia a calare colorando le rocce intorno a noi.
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Tranquilli, mi ricordo perfettamente questo posto: siamo praticamente fuori, il canyon è finito!
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Oooops! Questo non c'era l'altra volta! Possibile che non ci sia un modo per aggirarlo? Dai, ci sarà per forza! E poi il 2 di gennaio alle 4 del pomeriggio non si può nuotare in un lago gelato in fondo ad un canyon dove non batte mai il sole, su, siamo seri!!
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Ed invece si! Io non mi rassegno e tento un lungo giro, ma poi dovrò arrendermi all'evidenza e tornare sui miei passi. Nel frattempo Fabio e Riccardo hanno già attraversato, ma gli si sono bagnati tutti i vestiti e sono ripartiti per non rimanere fermi al freddo.
Che cosa? Non credete che abbiamo fatto a nuoto questo laghetto e volete le prove? malfidati!! ma effettivamente fa freddo solo a guardare la foto... E va bene, andate avanti e avrete le prove! -
Mentre noi lottiamo contro il gelo, altri Zorri si arrampicano sulle pareti di Cala Fuili...
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E altri ancora sono partiti dalla stupenda e bucolicissima piana del Golgo...
(Miao, se mettevi la macchina dritta era una splendida foto :-) -
Per percorrere il sentiero che porta a Cala Goloritzè.
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Sentiero molto bello.
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Questo grosso albero è una varietà (credo autoctona) di Lentisco.
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La spiaggia di Cala Goloritzè. Ma dove sta il famosissimo pinnacolo? Ma come dove sta? C'è pure Nathalie che lo indica con il dito!!
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Eccolo qui!
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Ancora la spiaggia di Cala Goloritzè.
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Maialino sardo.
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Ed eccoci di ritorno, che non è stato liscissimo: Fabio e Riccardo hanno mancato il sentiero di uscita ed io li ho dovuti inseguire lungo il fiume... Vabbè... Una lunga storia...
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..Che si conclude con l'arrivo nella calda casetta del Macaco, finalmente.
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E ora si mangia!
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