La Befana vien Ciaspolando
Dopo la ciaspolata di Capodanno (che non vi ho ancora raccontato), eccoci a bissare con un'altra ciaspolata: Mileto ci teneva tantissimo e l'abbiamo organizzata apposta per lui!
Qualcuno potrebbe chiedere: "Ma allora perchè Mileto fra le icone dei partecipanti qui accanto non è segnato? Ti sei sbagliato?". No, no, non mi sono sbagliato: mentre noi ciaspoliamo Mileto è a casa con la febbre! :-(
Meta di questa escursione di 2 giorni è il Monte Tarino, mentre per dormire useremo il rifugio di Campo Ceraso, che ci dicono, non versa in condizioni ottimali...
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Seguendo la rotta impostata da Conillo raggiungiamo...
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...Raggiungiamo il Parco Regionale dei Monti Simbruini: siamo a Campo Staffi
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Parcheggiamo su una scivolosissima lastra di ghiaccio, ci inciaspoliamo e...
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...e lasciamo Campo Staffi, immergendoci nella faggeta di Campo Ceraso.
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La nostra prima meta è il rifuggetto di Campo Ceraso (pare che la parola "rifuggetto" non esista sul vocabolario, a prescindere da quante G si usino, quindi mi diletto a scriverla con 2).
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Fanno le foto anche Corrado e David: ne approfitto per pubblicarne un sacco in cui appaio anche io, che di solito non ci sono mai!
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Eccoci al rifuggetto! Li vedete quei detriti metallici sulla falda del tetto, tutto a sinistra?
Ebbene, sono ciò che rimane della comignolo: il genio che ha costruito questo rifugio ha pensato bene di posizionare il caminetto sul lato, in modo che il comignolo si trovi in fondo alla falda del tetto, dove la spinta della neve che scivola giù lo può comodamente spazzare via ogni volta che viene risistemato! :-) -
Un veloce pranzetto subito prima di attaccare l'impervio e inaccessibile...
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Monte Tarino!!!
Vabbè, non sarà impervissimissimo, ma è una bella cima :-) -
Ripartiamo fuori sentiero (o magari sotto la neve il sentiero ci sarebbe, chi lo sa?): puntiamo verso...
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...verso il crinale che sale, prima dolce poi ripido, prima verso la cresta e poi verso la vetta del Monte Tarino.
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Lungo il crinale
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Vi siete mai chiesti che fine abbia fatto la cuffietta che indossava Yuri Gagarin nel suo volo spaziale? Ebbene, ecco svelato il mistero: gliel'ha fregata Francesca!
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David e Rossella.
Siamo in cresta! -
Il panorama è molto bello! Qui stiamo guardando verso il Lazio.
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Qui, invece, guardiamo verso l'Abruzzo e Campo Ceraso. Di fatto salta subito agli occhi, ma qualora ad un osservatore disattento fosse sfuggito il maniero in cui ci aspettano le libagioni serali... ci metto una freccia rossa ad indicarlo.
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Zorri in cresta.
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Mentre ci avviamo verso l'anticima, le nuvole cominciano a scendere ed il Monte Tarino sparisce nel loro abbraccio.
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Sempre in cresta, visti da dietro, in una foto di David
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...E visti da davanti, in una classica foto corradosa.
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Ancora una foto in cresta: era molto bello qui!
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Un autoscatto in vetta?
In realtà no: mancano poco più di 100 metri, sia in orizzontale che in verticale, per la vetta vera e propria. Però non si vede più nulla, tutto è avvolto dalle nuvole e salire ancora è davvero inutile. -
Ci buttiamo verso valle da un lato che la cartina sembra indicare come quello con meno precipizi. :-)
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Ho detto sembra essere: "...il lato con meno precipizi", non: "...il lato senza precipizi"! :-P
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Rossella in discesa.
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Ed eccoci nel nostro maniero. Avete presenti i camini di Harry Potter? Quelli in cui il fuoco non brucia, ma, conoscendo la parola magica, si possono usare per viaggiare?
Ebbene, ne abbiamo trovato uno!! -
Normalmente ad un metro dal camino si crepa di caldo: in questo camino ignifugo, invece, bisogna metterci i piedi dentro per percepire un lieve tepore!
Ci sono fenomeni che la scienza non è ancora in grado di spiegare! -
Poetica foto del rifuggetto alla luce della Luna piena:
I pochi resti di lamiera d'acciaio contorta del comignolo rifulgono, postmoderni, al bagliore lunare.
L'acqua, penetrando nella muratura fra gli interstizi lasciati dalla lamiera divelta, disegna sulla facciata arcani murales. -
La sera affrontiamo un problema topico e lo risolviamo appendendo tutto il cibo al lampadario.
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Piano superiore: le camere da letto.
Da qui si può scendere al piano inferiore in due modi: usando una scala a pioli in acciaio (metodo sicuro, ma un po' mediocre e convenzionale), oppure camminando fino all'angolo della stanza che compare nella foto: la trave di legno sottostante, marcia fradicia grazie all'acqua che cola allegramente dai resti della canna fumaria, cederà agevolando una rapida e divertente discesa la piano sottostante! -
Il mattino dopo Conillo è pronto a guidarci verso nuove avventure!
Per la cronaca: io e tutti i miei amici abbiamo optato per scendere dal piano di sopra usando la scaletta... Speriamo di non avervi deluso! -
Torniamo alla stazione sciistica di Campo Staffi.
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Seguiamo il confine Lazio-Abruzzo verso sud e iniziamo ad inerpicarci verso il Viglio: non pretendiamo di arrivare in cima, non c'è tempo, ma vogliamo arrivare ad affacciarci sul versante Abruzzese, verso il Monte Velino ed il Sirente.
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Conillo mi chiede di fare un selfie: ovviamente faccio la bocca da selfie!
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In salita.
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Rossella verso la cresta
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Raggiungiamo la cresta, ove una madonnina che a suo tempo Zorro l'Apostolo protesse dalle pretese iconoclaste di alcuni Zorri, volge la schiena a Roma (forse non le piace il papa? Boh).
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La discesa è ripidissima, quasi verticale. Oltre la valle si erge la catena del Monte Sirente.
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Autoscatto in vetta: qui in stile fra il selfie e la boy band...
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...qui in stile nostro!
Alla prossima avventura.
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