Corsica, nel Canyon del Tignosu

Si parte!! L'entusiasmo mi rende effervescente!

Non ci era mai successo: i posti ponte sono esauriti, e dobbiamo prendere una cabina. Con gli attrezzi di David apriamo (il termine corretto sarebbe scassiniamo) altri 2 letti per Miriam e Miao (che avevano fatto il biglietto ponte in anticipo) e facciamo un viaggio in tutto relax...

Rimaniamo in cabina anche perchè la nave è una delle più brutte in cui siamo mai stati, è una specie di parcheggio che naviga.

In Corsica incontriamo Franco che ci raggiunge dalla Sardegna.

Dormiamo in un boschetto in riva al fiume, domani ci aspetta l'attacco al Tignosu.

La discesa del Tignosu richiede due giorni di canyoning in una delle zone più selvagge della Corsica.
Volendo fare la navetta con le macchine tocca percorrere 180 km di stradine corse tutte a curve per fare un lungo giro intorno alle montagne.
Ma la carta segna chiaramente un sentiero che risale fra i monti parallelamente al torrente; così parcheggiamo all'arrivo ed iniziamo la lunga risalita, che, secondo le nostre previsioni, richiederà un giorno pieno di cammino portando a 3 la durata dell'avventura.
Arrivati sul luogo al posto del sentiero troviamo una strada sterrata, un po' polverosa ma si procede spediti...
Miriam soffre della stanchezza accumulata a lavoro e ci saluta dopo poco: tornerà indietro, farà qualche passeggiata e ci si vede fra3 giorni...

La larga sterrata si trasforma in un comodo sentiero, bello e panoramico sulla valle...

Poi il sentiero diventa un po' meno comodo... Andiamo avanti...

Poi il sentiero... aspetta, ma dove è finito il sentiero? Eppure la carta parla chiaro: il sentiero è proprio qui!

Topolotto: "Di qua si passa, basta strisciare sotto i cespugli..."

Matteo: "Qua è meglio, basta salire qui..."

"Poi si prosegue di qua..."

Mihai: "Ma no, ma no, qui ci sono delle tracce con un ramoscello spezzato, passiamo di qua!"

Topolotto: "Scusate ma insisto: il sentiero è questo!"

Dopo aver passato due ore per fare 100 metri, lottando con una vegetazione fitta, spinosa ed impenetrabile, prevale la linea proposta da Matteo: trovare un punto dove sia possibile e scendere sul fondovalle, dormiremo lì.
Per raggiungere la possibile discesa si passa di qua.

E' sera quando raggiungiamo il torrente presso questa cascata, troviamo un modo di salire lassù e ci accampiamo.

Ed eccoci! Ormai è chiaro: il sentiero non esiste :-(
Ammesso che sia mai esistito, ormai la vegetazione lo ha fatto sparire, che facciamo?

Intanto una bella cenetta...
Poi prendiamo una decisione: domani risaliremo il fiume tentando di aggirare le cascate finché sarà possibile, e comunque fino alle 14, poi riscenderemo e torneremo a dormire qui, dove lasciamo tutti i bagagli.

Buonanotte!
David ha paura di scivolare e prende provvedimenti.

Si parte!

La sicurezza prima di tutto!!

Libellula metallizzata

David percorre tutti i canyon con il suo consueto travestimento da ausiliare del traffico.

Si continua a risalire le cascate...

Si continua a risalire le cascate...

Franco. Mamma mia quanta gente con i caschetti, se ci vedono quelli dell'AIC penseranno che ci siamo iscritti alla loro associazione!

Bene... Ma ora da dove si passa?
Siamo bloccati, niente più salita... Vabbè, prima o poi doveva succedere, inizia la discesa con tuffi e calate.

Tuffo!

David fa foto [i]subbbacque[/i]... che lasciano un po' a desiderare.

Ieeeee!

L'acqua è smeraldina, le foto non rendono onore alla bellezza del luogo!

Per la cena abbiamo polenta corretta con i prodotti della fattoria di Topolotto.

Slurp!

Ed ora buonanotte, domani si riprende la discesa.

Si riparte.

Oggi sulla schiena abbiamo lo zaino, che è una bella scocciatura: zuppo d'acqua e pesante rende goffi e di passo incerto.

Si potrà fare questo scivolo? Mmmmm... Controlliamo...

..Ma si, via!

Quest'altro scivolo fa veramente paura... decidiamo per la corda.

Un momento di pausa :-)

Ecco il ponte, il punto di arrivo!

Siamo tutti contenti... No, non tutti... Cosa è successo a David?

Una tragedia!! L'acqua si è intrufolata nel contenitore stagno bianco e rosso ed ha raggiunto Ghirino, il suo palmare!!!!
Chi non conosce David potrebbe chiedersi cosa ci fa una persona con un palmare in un canyon... Ma per chi lo conosce è una domanda senza senso, sarebbe come chiedere a qualcuno: Perchè quando guardi la TV ti porti dietro le gambe, che non ti servono? Il fatto che non le usi non vuol dire che le puoi lasciare in un'altra stanza, no?

Accampamento con tutta la roba di David ad asciugare.

Giornata di mare, ci voleva, un bel bagno, dei bei fondali...

Ah! Che paura!

Ed oggi torniamo alla Purcaraccia.

La Purcaraccia, una tappa obbligata, è uno dei più bei canyon della Corsica!
Mi sa che è la 4 o 5 volta che lo faccio... ma è troppo divertente!

...Ma anche uno dei più affollati, aimè...

Splendidi scivoli

Splendidi scivoli

Quando cominci a vedere quelli tutti vestiti uguali c'è da preoccuparsi: gruppi organizzati!

Procediamo.

ben tre gruppi fanno la fila per scendere da questa cascata... Alla fine facciamo amicizia con altri 4 polacchi, indipendenti come noi, ed armiamo la calata su questo cespuglio.

Uno scivolo allucinate, la foto non dà la minima idea di quanto faceva paura!!

Inseguiti dai gruppi organizzati... presto scappiamo!!

Decidiamo di accamparci in cima alla Bavella, ma non è che fa freddo, è proprio inverno!!
Poi si mette anche a piovere...

Pieno inverno in Bavella.

Scappiamo sotto i pini in un bosco più in basso per il pranzo che ancora non abbiamo fatto.

Franco

Miriam

Ci rifugiamo alla Gite d'Etape o come diavolo si chiama per vedere se cambia il tempo, ma non c'è niente da fare: arrivano nuvoloni sempre più grossi a riversare acqua sulla cresta tormentata della Bavella... Via, scappiamo verso il mare.

Dormiamo su questa splendida spiaggia...

...Che Miariam trasforma prontamente in uno stendino.

Il mare è mosso e ci lanciamo in un bagno tipo lavatrice fra le onde enormi. Quanto ai monti meglio lasciar perdere: basta guardare da quella parte per vedere nere nubi che si addensano... Andremo a visitare i menhir... (Ringrazio il correttore automatico di Firefox, non sapevo che si scrivesse con l'H)

Le onde e le chiappe di Mihai (ci sarei anche io, ma l'onda mi sta strapazzando sott'acqua...)

Visita ai menhir.

Io

Ed eccoci qui, in uno splendido autoscatto.
Ma cos'è la costruzione che abbiamo dietro? provate ad indovinare...

Sbagliato! No, non è un barbecue costruito da Zorro Topolotto per arrostire meglio i pesci!
E' il più antico e meglio conservato dolmen della Corsica.

La sera ci accampiamo su questa spiaggia per vedere l'eclissi di luna e goderci una splendida serata in una baia semi deserta (c'è solo un chioschetto lontano, all'altra estremità della spiaggia).

Ma quella che si prepara è la peggiore notte da parecchio tempo a questa parte...
Comincia tutto con il fornello che non si accende: il carburante che abbiamo comprato è assolutamente ignifugo e potrebbe essere usato per domare gli incendi.
Poi, mentre stiamo finendo la nostra cena fredda, arriva un gruppo di corsi su fuoristrada guidati dal proprietario del chioschetto: ci insultano, spintonano e minacciano (se non ce ne andiamo ci spareranno!).
Sono un po' troppi per reagire... abbassiamo le orecchie e andiamo via.

Ci trasferiamo su un altra spiaggia, qui c'è un bar con dei rompicoglioni che urlano fino alle 2 di mattina, ci sono le zanzare e poi per il gran finale si mette a piovere e ci chiudiamo in macchina :-(
Riassumendo, nell'ordine: cena fredda, guerrieri della notte, ubriachi che urlano, zanzare, pioggia ...Beh, niente male, no?