Alquezar e i suoi canyon

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May, 2010

Mammamia, ma davvero c'è ancora qualcuno che ci scambia per torrentisti? Noi facciamo Zorring!
Ma andiamo con ordine...
Anche se le temperature glaciali permangono (è lo stesso prato dei 3 gradi di 2 notti fa... il posto ci è piaciuto molto), veniamo finalmente baciati da un po' di sole!
Quest'oggi ci occorrerà una piccola disavventura: partiamo per il Canyon di Cueva Cabrito, consigliato da molte guide, con la calata più alta di soli 15 metri... Già la seconda calata è sui 30 metri!!
Mi vedete nell'angolino in basso sinistra della foto? Vi pare una calata di 15 metri? No? Beh, nemmeno a me!
Scopriremo cosa è successo nei giorni seguenti: noi abbiamo le carte dello stato (l'equivalente spagnolo delle nostre IGM) in cui il nome di due valli è invertito: stiamo facendo un canyon sconosciuto!
L'ambiente è molto diverso da ciò che conosciamo solitamente, ma è bellissimo e divertente...
Calate in successione nel Barranco Fondo (così si chiama in realtà questo canyon), il Cueva Cabrito che comincia poco più a monte è molto più pubblicizzato e conosciuto, sarà più bello? Boh, a noi questo piace!
Il nome non mente, il Barranco Fondo è fondo per davvero!
Il fascino del torrentismo: scoprire luoghi incantati... Faticando come una bestia.
Per fare il Cueva Cabrito la muta solitamente non serve, noi in realtà siamo nel Barranco Fondo, ma siccome non lo sappiamo ci ostiniamo a non indossarla: passaggi arditi di Macaco e Zorro.
I passaggi arditi si fanno sempre più arditi, la situazione comincia a farsi interessante, ancora non ci decidiamo a indossare le mute...
Stretto stretto, con sul fondo dai 2 m ai 30 cm d'acqua: il Barranco Fondo adesso è tutto così... e l'abilità nel farlo senza mute sta nel procedere trovando degli appoggi per i piedi ad almeno 1 cm sopra il pelo dell'acqua.
Stretto, stretto, diventa sempre più stretto
Questo canyon comincia a sembrare un labirinto, che figata!
Le acrobazie per difendere i calzini asciutti si fanno sempre più impegnative...
Alla fine, davanti ad un tuffo che ha il sapore dell'inesorabile, cediamo ed indossiamo la salopette della muta.
Ci ha fregato! nemmeno 5 minuti dopo averci costretto ad infilare la solopette della muta il canyon si apre!
Alzando gli occhi ci accorgiamo che intere famiglie di caprette ci fanno compagnia, ormai non dovrebbe mancare molto alla fine...
Sbuchiamo nella parte superiore del Rio Usuala, subito dopo lo stretto passaggio nel canyon del Balces...
[i]stretto passaggio... canyon del Balces[/i] ...mmmm... Sembra interessante!
La giornata non è ancora terminata e c'è tutto il tempo per continuare l'avventura! Basta uscire dal torrente, risalire un sentiero, trovarne un altro, camminare per un paio d'ore fino all'ingresso dell'Oscuro de Balces... Per poi ritrovarsi alla fine esattamente in questo punto. Che aspettiamo?
La giornata è ancora splendida e per la prima volta sentiamo anche caldo. Sarà perchè camminiamo con le mute?
Si, perchè che per arrivare all'ingresso dell'Oscuro de Balces ci volessero oltre 2 ore di marci in salita non lo avevamo capito e l'abbiamo fatto tutto con le mute!
Eccoci all'imbocco dello stretto passaggio nell'Oscuro de Balces...
E' tutto un susseguirsi di strettoie, salti, tuffi, calate, scivolate, nuotate e anche qualche sifone un po' insidioso. La macchina del Macaco è scarica e quella di Zorro fatica molto con la poca luce che arriva quaggiù: purtroppo abbiamo pochissime foto di questo splendido, se pur breve, canyonetto.
La meraviglia ci coglie improvvisa ad ogni istante, è un luogo bellissimo.
Lo scenario ha davvero dell'incredibile, il canyon scorre tra i massi, in fondo a due costoni di roccia alti duecento metri che quasi si toccano tra loro. In alcuni tratti ricorda l'Avello.
A tratti siamo immersi nell'oscurità quasi totale mentre all'improvviso il sole squarcia e dipinge lo sfondo.
Eccoci usciti dal tratto più stretto del torrente, e anche oggi non mancano i tuffi, meno male!
Eh si, ce la siamo proprio meritata una bella cenetta, e stasera mangiamo pure fuori perchè non piove!
Anche se non sembra questo è proprio un campeggio. Abbiamo optato per questa sistemazione poco zorrica visto l'inclemenza continua del tempo... Però questo posto ci è piaciuto molto perchè sembrava di stare in un parco.
Questi sono i vialetti che collegano le varie aree delle piazzole.
Mentre questi sono semplicemente i bagni: tutto è tenuto come un giardino!
Ora capite perchè insisto con la mia proposta di condanna a morte per chi ha in carico la manutenzione dei giardini di Roma? Per chi [i]pota[/i] gli alberi lasciando 3 zeppi tipo forchettone?
Vabbè, lo so che non c'entra nulla, ma il blocco docce era troppo bello per non fotografarlo...
Ed eccolo infine il bellissimo paesino di Alquezar, un vero gioiello! Dall'altra parte c'è un precipizio in fondo al quale scorre il rio Vero, la nostra prossima meta. Nei prossimi 3 giorni le nostre avventure graviteranno da queste parti.
Intanto ci facciamo un giretto per spassarsela ad Alquezar!
Zorro in versione "Romanzo Criminale": se lo vede Michele Placido lo scrittura al volo...
Alquezar: il paese dalla cima della torre del monastero.
Il panorama da quassù fa innamorare. Zorro ha deciso che se mai avremo una sede ufficiale dovrà avere un loggione così.
Il chiostro del monastero di Alquezar
Il chiostro del monastero di Alquezar. Ma ora basta bighellonare in paese: l'Avventura ci aspetta nel [url=/Spagna-Canyoning/Rio-Vero-Canyoning/]Canyon del Rio Vero[/url]